Visualizzazione post con etichetta senza zucchero. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta senza zucchero. Mostra tutti i post

giovedì 24 agosto 2017

"Cheesecake" vegan di anacardi con mango e frutto della passione



Non scambiate questa torta per un cheesecake classico; è la classica versione vegan della mia torta preferita, in cui al posto dei latticini si utilizzano anacardi lasciati in acqua per renderli morbidi e più digeribili. Vi avevo già proposto una cheesecake vegan e crudista qui, ma approfittando del caldo afoso che ci fa ancora soffrire, ho deciso di realizzarne una versione freschissima e accesa, per dimostrare che con qualche accorgimento si possono realizzare torte sane ma bellissime.
Questa torta piace a tutti, anche ai bambini, l’unico requisito è quello di amare il cocco, perché come molte altre torte vegan e crudiste, l’elemento che fa addensare il tutto in frigorifero è proprio l’olio di cocco ed è impossibile coprirne il gusto caratteristico.
Questa torta è anche senza glutine, senza zucchero raffinato, quindi sicuramente più sana di molte altre torte classiche. Io la uso per intervallarla alle merende tradizionali meno salutiste, non le rimpiangerete!



Ingredienti e sostituzioni
Ho sostituito metà della quantità di anacardi con le mandorle, in modo da diminuire leggermente il costo della torta; potete farlo anche voi oppure usare solo anacardi che devono essere non tostati e non salati.
Nella base ho scelto di aggiungere dei pistacchi, ma potete usare qualsiasi frutta secca vogliate, basta sostituirla pari peso con quella utilizzata da me.
Quando scegliete i datteri, tenete presente che i migliori sono i Medjoul, ma potete sceglierne anche altre qualità; li ho pesati senza nocciolo. Se non trovate i datteri potete sostituirli con albicocche secche.
L’olio di cocco indurisce in frigorifero; se volete ammorbidirlo per utilizzarlo, scaldatelo a bassa temperatura in microonde.
Volendo potete sostituire il lime con un limone normale, attenzione che sia biologico o non trattato perché ne userete anche la buccia.
In questa versione è presente anche il latte di cocco; lo trovate in brick nei supermercati, nel reparto di cibi etnici. Se volete ottenere una torta più densa, sarebbe meglio utilizzare quello in lattina perché è più grasso e cremoso, ma io lo trovo solo in alcuni negozi di alimentazione naturale o nei market etnici forniti. Potete comunque sostituire il latte di cocco con altri latti vegetali di vostra scelta, la consistenza risulterà però più morbida.
Per dolcificare ho usato lo sciroppo di riso; potete sostituirlo con malto di mais, sciroppo d’acero, sciroppo di agave o anche miele se non siete vegani.
Ho deciso di usare polpa di mango e frutto della passione, ma se preferite potete anche usare purea di albicocche, di pesche o altra frutta a scelta. Frullatele con il limone per non farle annerire!


Ingredienti per una torta da 20 cm Ø
Iniziare a realizzarla il giorno prima


Base
60 g pistacchi
60 g mandorle
1 pizzico di sale
70 g datteri
buccia di 1 lime
2 cucchiai di olio di cocco

Crema
120 g anacardi
120 g mandorle
succo di 1 lime
100 g di latte di cocco
150 g sciroppo di riso
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di zenzero in polvere (fac.)
150 g olio di cocco

polpa di 1 mango
2 frutti della passione freschi


Per prima cosa dovete mettere in acqua gli anacardi e le mandorle e lasciarli coperti in frigo per tutta la notte; il giorno dopo, scolateli e sciacquateli bene sotto l’acqua. Rimetteteli in frigorifero.

Adesso preparate lo stampo scelto prima di cominciare: potete usare una tortiera apribile oppure un cerchio di metallo. In entrambi i casi, utilizzate un foglio di carta forno per la base, oliate i bordi con un pennello oppure con lo staccante per torte e ricopriteli bene con una fascia di carta forno oppure di acetato professionale, in modo da riuscire ad estrarre la torta facilmente e in modo da ottenere bordi perfettamente lisci.

Preparate la base: frullate nel mixer ad impulsi i pistacchi, le mandorle ed il sale. Non serve ridurli in farina perché dovrete comunque continuare a frullare.
Aggiungete i datteri e la buccia di lime e frullate ad impulsi fino ad ottenere un composto omogeneo.

Continuando a frullare, versate nel boccale due cucchiai diolio di cocco fino ad ottenere un composto liscio; non frullate a lungo altrimenti l’impasto si scalderà e l’olio di cocco rischierà di separarsi. Inoltre, superando i 42°C, la torta non sarà più crudista. A molti questo non interessa minimamente, ma a qualcuno sì! :-O
Trasferite il composto sul fondo dello stampo e distribuitelo bene schiacciandolo delicatamente con il dorso di un cucchiaio.
Trasferite in congelatore.

Adesso preparate la crema: frullate anacardi e mandorle ammollati in precedenza insieme al succo di lime, il latte di cocco, lo sciroppo di riso (o altro dolcificante liquido a scelta), il sale e lo zenzero. Pulite spesso le pareti del mixer in modo da ottenere una crema liscia e senza grumi.

Continuando a frullare, unitevi l’olio di cocco ammorbidito o liquido (l’olio di cocco si presenta morbido o liquido a temperatura ambiente e solido se tenuto in frigorifero; per ammorbidirlo, scaldatelo a bassa temperatura in microonde o a bagnomaria caldo con fuoco spento).
Non frullate a lungo la crema per non scaldarla eccessivamente.
Trasferite il composto sulla base fredda.

Distribuite sulla crema la polpa di mango sulla superficie. Con un coltello, realizzate dei ghirigori in modo da incorporare la polpa alla crema di anacardi.
Se non lo fate, la polpa di mango resterà troppo liquida perché non contiene addensanti.
Trasferite il tutto in congelatore per almeno 4 ore.
Una volta indurito, estraetelo dallo stampo e togliete la striscia di carta da forno/acetato.

A questo punto potete congelarlo completamente se prevedete di utilizzarlo per una cena, oppure tagliarlo a fette utilizzando un coltello caldo, in modo da averlo già sporzionato e poterlo utilizzare quando volete.
Se congelato interamente, dovrete trasferirlo per almeno 3 ore in frigorifero prima di servirlo, in fette richiederà meno tempo per raggiungere la giusta temperatura.
Servitelo decorandolo con mango, pistacchi e frutto della passione.

giovedì 8 giugno 2017

Waffles con zucchero di cocco



Ho trovato finalmente una piastra per waffles, che mi ricorda la mia infanzia; le ricette per waffles sono milioni, la voglia sarebbe di riprenderle e testarle tutte, una per ogni colazione, ma il tempo e il colesterolo non lo permettono ;-).
Quindi per ora ho deciso di puntare su una ricetta burrosa ma a basso indice glicemico, sostituendo lo zucchero bianco con lo zucchero di cocco; io ho usato questo, ma ormai lo trovate in molti supermercati forniti (tipo Esselunga) oppure nei negozi di alimentazione naturale.
Se la glicemia non vi preoccupa, la stessa dose di zucchero di cocco può essere sostituita con lo zucchero semolato. Otterrete dei waffles meno sani, ma più dorati, dolci e croccanti.
Io preferisco dolcificarli invece dopo, cospargendoli di miele grezzo oppure di sciroppo d’acero.
Attenzione alla cottura: lasciateli cuocere nella piastra elettrica (se non l’avete vanno benissimo anche quelle di ghisa da tenere sui fornelli, anzi…) almeno 2-3 minuti prima di aprirla, altrimenti non lieviteranno bene e saranno gommosi. Ci vuole pazienza, mooolta pazienza!
Se vi avanzano, teneteli in frigorifero oppure in congelatore e tostateli in forno o su una piastra per ridare la croccantezza; non scaldateli nel microonde, altrimenti saranno mollicci.
Potete guarnirli a piacere; in questo caso ho scelto yogurt alla vaniglia, albicocche spadellate e chips di cocco, ma sarebbero fantastici con lamponi e gelato!

Ingredienti per circa 6 waffles

120 g burro
70 g zucchero di cocco o normale
3 uova
250 g farina "0" o "00"
6 g lievito per dolci o cremortartaro
1 pizzico sale
140 ml latte

Tagliate il burro a cubetti e scaldatelo leggermente al microonde, mescolando spesso per ammorbidirlo ed ottenere una crema. Non deve sciogliersi!
Frullate lo zucchero di cocco, soprattutto se presenta granelli grossi e unitelo al burro.
Montate il composto con una frusta, potete usare anche quella del minipimer.

Aggiungete le uova e il sale e mescolate. Setacciate la farina e il lievito e aggiungeteli all’impasto, alternandoli con il latte fresco; bisogna ottenere una pastella densa, non liquida ma non troppo solida, dovete riuscire a stenderla sulla piastra, se necessario aggiungete altro latte.
Fate riposare l’impasto in frigorifero per 30 minuti, coperto da pellicola.

Spennellate leggermente la piastra fredda con del burro morbido oppure dell’olio di cocco e fatela riscaldare bene. Versate due cucchiai colmi di impasto e chiudete la piastra.
Il primo waffle vi servirà come prova per capire quanto impasto dovete versare sulla piastra per ottenere una forma precisa; meglio partire con una dose minore e aumentare.

Se il primo waffle non sarà perfetto potete mangiarlo mentre cuocete gli altri, io lo faccio sempre!
Impilateli su un piatto da portata e servite caldi, decorandoli a piacere.
Buona colazione!

mercoledì 5 aprile 2017

La mia torta di compleanno n.2: "cheesecake" crudista ai lamponi



Dopo la tarte al limone grassissima e piena di morbida meringa (ogni volta che la faccio la sogniamo per mesi…) ho scelto per il mio compleanno una seconda torta completamente diversa: la classica “cheesecake” crudista che è stata apprezzata perfino da quel purista di mio fratello, quindi non potevo non segnalarvela perché mancava qui nel blog! Ovviamente di cheese non ha niente, ma nell'ideale collettivo viene definita così a causa del procedimento e dell'aspetto finale quindi noi faremo lo stesso...
Detto fatto, vi lascio una versione che ho deciso di arricchire con i lamponi per confondere un po’ le idee e soprattutto perché in questo modo sono sicura che possa piacere anche ai bimbi!
Questa torta è senza zucchero, gluten-free e vegan, quindi molto salutare e senza troppi sensi di colpa di conseguenza. L’unico problema è solo che, come tutte le torte naturali a base di frutta secca è molto costosa, quindi ne ho realizzata una piccola da 20 cm per non scoraggiarvi troppo e questa dose sarà sufficiente comunque per 8-12 persone. Se volete realizzarne una da 24 cm di diametro dovrete raddoppiare le dosi.


Note su ingredienti ed eventuali sostituzioni
Partiamo dalla base: le mandorle grezze possono essere sostituite da qualsiasi frutta secca come mandorle bianche, nocciole, noci, pistacchi, pinoli. Vi consiglio di tostare sempre la frutta secca in forno a 150°C prima di utilizzarla, tranne le noci che altrimenti diventerebbero amare.
L’olio di cocco in questo caso non può essere sostituito, o meglio si potrebbe usare burro normale ammorbidito o margarina, ma si perderebbe il senso della ricetta ;-P. Una soluzione potrebbe essere il burro di soia.
Gli anacardi sono essenziali nella riuscita delle “cheesecake” raw, ma potete sostituirli con mandorle pelate; in entrambi i casi la frutta secca in questione deve essere non salata e non tostata e deve essere messa a bagno in acqua fredda per tutta la notte in modo che si ammorbidisca.
Lo sciroppo d’agave può essere sostituito tranquillamente da sciroppo d’acero, sciroppo o malto di riso, dolcificante di datteri o miele se non siete vegani.
Potete aggiungere spezie a piacere e sostituire il succo di limone con quello di arancia o di lime, se la ricetta è adatta. I lamponi possono essere sostituiti con fragole o frutta più estiva come le pesche mature, le albicocche oppure i fichi, potete sbizzarrirvi!


Ingredienti per una torta da 20 cm di diametro
Cominciate la preparazione il giorno prima


Base
150 g mandorle grezze
150 g datteri, meglio se di qualità Medjoul
1 pizzico di sale

Crema
300 g anacardi ammollati in acqua fredda per tutta la notte (vedi intro)
200 g lamponi
130 g olio di cocco
90 ml sciroppo d’agave
80 ml succo di limone
50 ml acqua
semi di 1 bacca di vaniglia
1 pizzico di sale


Foderate uno stampo a cerniera con carta forno: usate un foglio di carta forno per la base e una striscia alta per il bordo, in questo modo avrete i lati della torta liscissimi. Se non riuscite ad incurvarla per adattarla alla tortiera, realizzati con le forbici dei tagli verticali lungo la striscia.
Mettete le mandorle grezze, i datteri e il sale in un mixer e frullate ad impulsi per ottenere un impasto omogeneo.

Versatelo sul fondo della tortiera e compattatelo con il dorso di un cucchiaio. Ponete in congelatore.
Riducete 150 g di lamponi in purea nel mixer pulito; tenete gli altri da parte per la decorazione.
Per realizzare la crema, basterà scolare gli anacardi ammorbiditi e frullarli nel mixer insieme a 50 g di pure di lamponi e tutti gli altri ingredienti; frullate ad impulsi raschiando bene le pareti con una spatola per ottenere una crema liscia e omogenea.
Versatela sul fondo realizzato in precedenza.

Lisciate la superficie con il dorso del cucchiaio e distribuitevi sopra la purea rimanente; mescolatela poi con un coltello per realizzare la decorazione.

Fate riposare in congelatore oppure in frigorifero per almeno 4 ore prima di servirla con i lamponi freschi rimasti.


giovedì 16 marzo 2017

Tartellette crude alla frutta secca, Matcha & lamponi



Un dolce adatto a qualsiasi momento della giornata, mooooolto sano e veloce: si tratta di tartellette crude alla frutta secca, cacao e lamponi, con aggiunta di tè verde Matcha dalle tante proprietà benefiche. Il procedimento è semplicissimo e ciò che le rende utili è il fatto che si possono congelare e mangiare in qualsiasi momento, basta tirarle fuori dal freezer circa 15 minuti prima!Inoltre sono vegane, senza zuccheri raffinati e senza glutine...
Non sono bellissime?!


Note su ingredienti e sostituzioni
Potete aumentare il verde della crema aggiungendo del tè Matcha, ma tenete presente che se non siete abituati al gusto amaro di questo tè non riuscirete a mangiare le tartellette, quindi è meglio evitare! Ovviamente il tè in questione è facoltativo, se non vi piace o non riuscite a reperirlo vi consiglio di sostituirlo con il cacao amaro oppure con un pizzico di cannella.

Se non siete vegani, potete sostituire lo sciroppo d’agave con il miele liquido, meglio se d’acacia o millefiori.

Invece degli anacardi, potete usare mandorle bianche e sostituire il latte di cocco con panna di soia.

Se non trovate lo zucchero di cocco, potete utilizzare quello grezzo di canna, oppure sostituirlo con 3 cucchiai del dolcificante scelto per la base.



Ingredienti per 6 tartellette da 7 cm di Ø

120 g mandorle (bianche o grezze)
1 cucchiaio raso cacao amaro
3 datteri Medjoul oppure 5-6 datteri piccoli
2 cucchiai sciroppo d’agave oppure di riso oppure d’acero

120 g di anacardi non tostati e non salati
120 ml di latte di cocco
2 cucchiai colmi di olio di cocco
5 cucchiai rasi di zucchero di cocco
1 cucchiaino raso di tè Matcha in polvere

La sera prima: mettere in ammollo gli anacardi in abbondante acqua fredda e lasciar idratare fino al mattino.

Mettete le mandorle, il cacao, i datteri snocciolati e il dolcificante liquido in un mixer e frullate ad impulsi fino ad ottenere un composto lavorabile, leggermente appiccicoso.
Trasferitelo a cucchiai negli stampi prescelti, meglio se in silicone e schiacciatelo bene con le mani, sul fondo e sui bordi. Mettete poi lo stampo in congelatore.



Nel mixer pulito, mettete gli anacardi sgocciolati, il latte di cocco, l’olio di cocco, lo zucchero e il Matcha e mixate ad impulsi per ottenere una crema; se fosse troppo densa, aggiungete un po’ di latte di cocco.
Versate la crema sui fondi realizzati in precedenza e conservate in congelatore per almeno 6 ore.
Tirate fuori le tartellette 15 minuti prima di mangiarle e decoratele con lamponi freschi e pistacchi tritati; ovviamente ci starebbe benissimo anche una salsa al cioccolato fondente!

giovedì 23 febbraio 2017

Tortini fondenti alle barbabietole



Così come i capperi, le acciughe e la senape, per la maggior parte della mia vita ho odiato anche le barbabietole; tutti gli altri cibi ho imparato ad amarli negli ultimi tempi, tanto che ora sono ingredienti fissi nel mio frigorifero, ma le barbabietole non riesco proprio a concepirle, forse è colpa della consistenza, a me piace tutto ciò che è croccante piuttosto che molliccio. Dopo aver scoperto però che i tuberi in questione hanno molte proprietà benefiche, come ad esempio la ricchezza di vitamine, di fibre e di sali minerali, ne ho acquistato un pacchetto di quelle già lessate.
Sono rimaste per un po’ dimenticate nel cassetto della verdura, finché non ho capito che non sarei riuscita a mangiarle in insalata e a questo punto, arresa, ho chiesto aiuto alla pasticceria: come al solito non sono rimasta delusa :-).
Posso garantire che i tortini che ho realizzato non hanno minimamente il saporino ferroso delle barbabietole rosse in questione, anzi sono abbastanza cioccolatosi e umidi, nonché senza glutine. Per non correre rischi ho riempito il buchino al centro dei tortini con una crema al cioccolato fondente e devo dire che sono ancora più buoni.
La ricetta è facilissima e soprattutto, piacerà anche ai bambini!

NB: se dovete realizzare i tortini per persone celiache, verificate che tutti gli ingredienti usati siano certificati senza glutine.



Ingredienti per 6 tortini da 8 cm Ø
Cottura in forno a 180°C se statico, 160°C se ventilato, 25 minuti circa

200 g barbabietole cotte
3 uova medie
55 g sciroppo d’acero o miele
10 g cacao amaro
5 g cremor tartaro o lievito per dolci
1 vaniglia
1 pizzico di sale
85 g farina di mandorle bianche o anacardi
85 g di cioccolato fondente al 70%
25 g olio di semi (preferibilmente di vinacciolo)
crema spalmabile al cioccolato fondente
cacao amaro


Accendete il forno a 180°C se statico, 160°C se ventilato.
Se utilizzate degli stampi in alluminio, ferro o acciaio, dovete imburrarli ed infarinarli, trovate un suggerimento qui.
Frullate le barbabietole cotte in un mixer e mettete la purea ottenuta in una ciotola, insieme alle uova, lo sciroppo d’acero, il cacao, il lievito, i semi di vaniglia e il sale. Mescolate il tutto con una frusta elettrica, finché non otterrete un composto omogeneo.
Aggiungete la farina di mandorle e mescolate a mano con un cucchiaio di legno o a mano.

A questo punto spezzettate il cioccolato fondente e mettetelo in una ciotola di vetro; potete scioglierlo al microonde a massima velocità, mescolandolo a mano ogni 20 secondi in modo che non si scaldi troppo, oppure a bagnomaria a fuoco basso.
Quando sarà sciolto, aggiungetevi l’olio e mescolate bene.
Aggiungeteli al composto di barbabietola mescolando bene con un cucchiaio di legno oppure una frusta.

Quando il composto sarà omogeneo, versatelo negli stampi restando a circa 1 cm dal bordo perché gonfieranno leggermente.
Infornate subito in forno già caldo e cuocete per circa 20 minuti, poi controllate la cottura con uno stecchino, se saranno cotti uscirà pulito, altrimenti prolungate la cottura.
Fate intiepidire; se avete scelto stampi di ferro, acciaio o alluminio sformate subito i tortini, se invece li avete cotti in stampi di silicone, poneteli in congelatore almeno un’ora altrimenti si romperanno.

Serviteli spolverandoli di cacao amaro e accompagnandoli da una crema spalmabile al cioccolato fondente; se dovesse essere troppo dura, passatela in microonde pochi secondi.

venerdì 3 febbraio 2017

Palline di carote, semi e spezie



Avendo tante carote a casa, ho deciso di provare una ricetta nuova sempre nello stile “sano ma buono” e nello specifico: senza glutine, vegan, senza zucchero, senza lievito, crudista.
Insomma una follia, ma il fine era quello di ottenere uno snack non ingrassante da tenere a portata di mano per momenti di calo energie. La ricetta è facilissima e soprattutto piacerà anche ai vostri bimbi…

Note su ingredienti utilizzati e sostituzioni
Consiglio spassionato: io ho passato metà delle palline nel tè matcha, perché ha tantissime proprietà. Consiste in un tè verde giapponese in polvere ricco di vitamine B1, B2 e C, beta-carotene, sali minerali, polifenoli e caffeina e per questo è antiossidante, antinfiammatorio e drenante, non male! Detto questo però devo avvertirvi che oltre ad essere molto costoso, ha anche un sapore forte e amaro e se non siete abituati al suo aroma, meglio optare per dei pistacchi o semi di zucca macinati, oppure cocco, soprattutto se le palline le mangeranno anche i bambini. Se scegliete di usarlo, mixatelo prima con uno zucchero grezzo di canna oppure con lo zucchero di cocco, in modo che il sapore sia più dolce, mi raccomando!

Come dolcificante liquido io ho utilizzato lo sciroppo d’acero, potete sostituirlo con miele (ma le palline non saranno più vegane), sciroppo di riso, malto di mais, concentrato di datteri…

Per quanto riguarda il cocco rapè e i semi di zucca, potete sostituirli con qualsiasi tipo di seme o frutta secca.

Le albicocche secche e l’uvetta possono essere sostituite tranquillamente con pari peso di datteri snocciolati e le spezie potete ometterle o sostituirle con le vostre preferite!



Ingredienti per 30 palline da 3 cm Ø

carote pelate e lavate      260 g
avena in fiocchi            240 g
semi di zucca               50 g

albicocche secche           130 g
uvetta                      50 g
cocco rapè                  50 g
olio di cocco               60 g
sciroppo d’acero            2 cucchiai
buccia limone grattugiata   1
cannella                    2 cucchiaini
zenzero macinato            1/2 cucchiaino
cardamomo in polvere        1/2 cucchiaino
sale                        1 pizzico abbondante

cocco rapè
tè matcha (vedi intro)


Inserite le carote, l’avena e i semi di zucca in un mixer capiente e riduceteli in polvere.
Aggiungete le albicocche, l’uvetta, il cocco rapè, l’olio di cocco, lo sciroppo d’acero, la buccia di limone grattugiata, le spezie e il sale e mixate ad impulsi senza scaldare l’impasto. Raccogliete con una spatola gli ingredienti che si fermano sulle pareti e mixate ancora.

A questo punto prelevate piccole quantità d’impasto con un cucchiaino e realizzate delle palline di 3 cm di diametro.
Passatele nel matcha (vedi introduzione) e nel cocco rapè oppure in qualsiasi altro ingrediente macinato a vostra scelta (mandorle, nocciole, pistacchi…).

Riponetele in un contenitore ermetico e conservatele almeno mezz’ora in frigorifero prima di mangiarle; si conservano anche 2 mesi in congelatore, basta tirarle fuori almeno 10 minuti prima di consumarle!

lunedì 30 gennaio 2017

Tortini ai mirtilli



Oggi è Santa Martina e in qualche modo dovevo pur festeggiare, ovviamente con un dolce!!
Mi sto appassionando ai dolci “senza” perché renderli buoni, fragranti ed esteticamente appetibili non è proprio facilissimo e a me le sfide con me stessa piacciono abbastanza; nonostante sia una pasticciera, non amo i dolci troppo dolci, o meglio mi piace tantissimo farli, ma non mangiarli, soprattutto perché poi non mi sento molto bene fisicamente. Mi capita spesso, dopo aver mangiato dolci comprati, di avere mal di testa o altri malesseri e in parte la colpa, non c’è niente da fare, è dello zucchero e delle farine raffinate, oltre ai grassi di scarsa qualità che ormai tutti usano per risparmiare.
Su questo blog mi sono ripromessa di pubblicare le ricette “casalinghe” che più mi soddisfano ed è proprio a casa che cerco di abolire zucchero bianco e farina raffinata, perché se dovessi mangiarli tutti i giorni mi farei del male, oltre a dover aumentare i miei sforzi ginnici :-). Questo non vuol dire rinunciarvi completamente, perché la vita è una, ma allenandoci ai sapori veri riusciamo piano piano a fare a meno di tantissime cose finte che prima trovavamo irresistibili. Più sperimento e più riesco ad ottenere dessert che non fanno rimpiangere grassi saturi e zuccheri raffinati, non solo a me, ma anche al mio fidanzato; lui da quando viviamo insieme ha rinunciato a far entrare a casa le merendine e i grassi saturi e per sdebitarmi cerco veramente di preparare dolci ingannevoli! Posso garantirvi che se piacciono a lui piaceranno a tutti e per quanto mi riguarda i benefici sul fisico e sull’anima si sentono eccome!

Sicuramente è sempre più difficile districarsi tra le informazioni contraddittorie che riguardano l’alimentazione… per quanti anni abbiamo comprato costosissimo fruttosio scoprendo poi che non è certo più salutare dello zucchero? Lo stesso vale per lo sciroppo d’agave, nonostante gli studi in merito siano ancora controversi… e non vorrei certo mettermi in cattedra a fare la parte della nutrizionista, ma pur amando il mio lavoro, non posso ignorare il fatto che i dolci classici facciano male, perché è ormai assodato e personalmente lo sperimento ogni giorno sul mio corpo. Allora, almeno a casa, quando posso cerco di ridurre il carico glicemico di ciò che mangio, realizzando dolci meno dolci, ma buonissimi; oggi ho realizzato dei tortini ai mirtilli che hanno una consistenza morbida e umida, hanno poca farina perché viene sostituita in parte dalle mandorle e non hanno zuccheri raffinati, eppure sono goduriosi e anche saporiti. Dimenticavo, sono anche senza lievito!


Note su utensili ed ingredienti utilizzati ed eventuali sostituzioni

Questi tortini nascono da un prodotto che ho trovato in un negozio biologico: un concentrato ai datteri della ditta Ecor. Questo non l’avevo mai utilizzato, mi ha soddisfatto molto ed è solo un esempio di quante alternative ci siano in natura al posto dello zucchero raffinato; ovviamente ci sono tanti altri dolcificanti liquidi che possono sostituire questo prodotto: tra i più salutari vi consiglio malto di mais, sciroppo di mais o sciroppo di riso che sono acquistabili nei negozi biologici oppure, meno salutari e con carico glicemico maggiore (ma reperibili nei supermercati) miele, sciroppo d’agave e sciroppo d’acero.
Il risultato sarà il medesimo a livello di consistenza, cambierà sicuramente il sapore perché ogni dolcificante è diverso dagli altri, sperimentate per scoprire il vostro preferito.
Io ho usato il concentrato ai datteri anche alla fine, per cospargere i tortini e dargli più dolcezza, potete fare lo stesso con qualsiasi dolcificante liquido voi scegliate.

Ho usato il burro, perché quando è di qualità è molto meglio di tanti olii in commercio; se volete sostituirlo, fate un emulsione sbattendo con una forchetta 85 g di olio e 15 g di acqua.

Come farine ne ho scelte due: ho utilizzato una farina tipo 1 di grani antichi biologica e una farina di grano saraceno che mi piace tantissimo e riduce il quantitativo di glutine, ma non siete obbligati a fare come me: al posto della prima potete utilizzare farina 0 oppure 00 e al posto della seconda potete scegliere farina di riso bianca o integrale, farina di teff, farina di castagne o di miglio, oppure potete sostituire entrambe con qualsiasi farina 0 oppure 00, cambierà sicuramente il gusto finale, ma non la consistenza.

Se non vi piacciono i mirtilli, potete sostituirli con cioccolato, lamponi, uvetta e tutto ciò che più vi piace.

Questi tortini sono buonissimi da soli, ma se volete aggiungere un tocco in più, usate il Philadelphia per arricchirli e decorarli; potete sostituirlo con mascarpone con e senza lattosio, oppure con panna montata e la cannella è facoltativa.

Come stampi, ne ho scelto uno in silicone; normalmente preferisco non farlo in quanto il silicone ad alte temperature sviluppa purtroppo sostanze tossiche e lo utilizzo soprattutto per preparazioni fredde, ma una volta ogni tanto è concesso e soprattutto in questo caso era esattamente della dimensione che cercavo, ovvero 5 cm di diametro. Voi potete utilizzare stampi in ferro o in acciaio oppure pirottini in carta, più grandi o più piccoli.

Vi serve una frusta elettrica, se non avete una planetaria usate pure un frullino manuale oppure la fusta del minipimer.



Ingredienti per 15 tortini da 5 cm di Ø
Cottura in forno a 180°C se statico, 160°C se ventilato, circa 15-20 minuti
Se volete sostituire qualche ingrediente, date un'occhiata alla mia introduzione


burro                                        100 g
dolcificante liquido a scelta (vedi intro)   130 g + 1 cucchiaio
farina tipo 1 oppure tipo 0                  30 g
farina di grano saraceno                     20 g
farina di mandorle                           65 g
scorza limone bio                            1
sale                                         1 pizzico
albumi                                       3 grandi (circa 120 g)
mirtilli                                     80 g circa
Philadelphia                                 150 g
cannella (facoltativa)                       1 cucchiaino


Accendete il forno a 180°C se statico, 160°C se ventilato.
Se avete scelto stampi in ferro o in alluminio, imburrateli ed infarinateli, se avete bisogno di suggerimenti per farlo velocemente guardate qui.
Sciogliete il burro, in un pentolino oppure al microonde senza farlo esplodere ;-).
Lasciate intiepidire e aggiungetevi il dolcificante liquido che preferite, nel mio caso, come vi dicevo nell’introduzione, ho scelto il concentrato di datteri; tenete da parte.
In una ciotola mescolate bene le farine, la farina di mandorle, la scorza di limone e il sale.

Montate gli albumi a neve ferma con una planetaria oppure con un frullino elettrico; tenete presente che montano molto meglio se sono a temperatura ambiente e che la ciotola deve essere pulitissima!
Prelevatene 1/3 e versateli sulle farine, mescolando. Questo passaggio viene definito “sacrificio dei bianchi” e serve per incorporare più facilmente la parte restante senza che si smonti.

Aggiungete ora il composto di burro e dolcificante e mescolate per ottenere un impasto omogeneo; a questo punto versate nella ciotola i bianchi rimasti e mescolate delicatamente dal basso verso l’alto con una spatola oppure con un cucchiaio di legno.

Prelevate l’impasto con dei cucchiai e versatelo negli stampi prescelti, tenete presente che non si gonfieranno molto. Distribuite 3-4 mirtilli grandi sulla superficie, premendoli leggermente all’interno.

Infornate subito in forno già caldo e controllateli con uno stuzzicadenti dopo 15-20 minuti, inserendolo nel centro dovrà risultare pulito; se così non fosse prolungate la cottura.
Togliete dal forno e fate intiepidire almeno 5 minuti prima di toglierli delicatamente dagli stampi per farli freddare bene.
Una volta freddi, mettete il Philadelphia in una ciotola insieme ad un cucchiaio del dolcificante liquido che avete scelto e un cucchiaino di cannella (se vi piace). Potete sbattere il tutto a mano o con un frullino elettrico, partite però a bassa velocità altrimenti spargerete il Philadelphia per tutta la cucina (agli inizi mi succedeva). Non dovete sbattere a lungo, solo il tempo necessario per rendere più cremoso il tutto.
A questo punto inserite il composto in un sac à poche munito di punta fresata, trovate suggerimenti in merito qui.
Realizzate delle decorazioni sui tortini. Cospargeteli con il dolcificante liquido e servite subito, oppure conservateli in frigo in un contenitore ermetico fino a 2 giorni.
Se non volete decorarli, si conservano per 4 giorni in contenitore ermetico , a temperatura ambiente o in frigorifero, oppure per 2 mesi in congelatore.

Se realizzate le mie ricette, fatemelo sapere! Potete scrivermi qui, via mail o contattarmi sui social :-D.

giovedì 26 gennaio 2017

Torta di castagne e cioccolato



Questa torta è fantastica perché non contiene nessun tipo di farina e, grazie alle uova e alle castagne ha una consistenza morbida e umida che rimane tale per ben 4 giorni, basta conservarla avvolta dalla pellicola.
Dopo averla realizzata e assaggiata ho deciso di aggiungere ancora più cioccolato, ricoprendola con uno strato sottile di cioccolato fondente al 70% sciolto dolcemente a bagnomaria e secondo me in questo modo risulta più completa, mi piace il contrasto tra morbidezza della torta e croccantezza della copertura. Sarebbe ancora più buona se fosse accompagnata da panna montata, ma ho provato a non esagerare ;-)



Note su ingredienti, sostituzioni ed intolleranze

Se non trovate la purea di castagne senza zucchero, potete frullare in un mixer pari peso di castagne già lessate aiutandovi con 50 ml di acqua calda o caffè se necessario.
Trovate lo sciroppo di riso nei negozi biologici di alimentazione naturale, ma potete eventualmente sostituirlo con il miele di acacia o millefiori.
Se preparate questa torta per persone celiache, verificate che tutti gli ingredienti siano certificati o inseriti nel prontuario Aic.
Utilizzate cioccolato fondente di qualità, senza zucchero sarebbe meglio, ma eventualmente potete sostituirne metà con del cioccolato al latte se lo gradite.
Se volete realizzare una torta senza lattosio, sostituite tranquillamente il burro con una crema di mandorle o nocciole al 100%.
Le uova che ho usato sono di media grandezza, circa 55-60 g l’una; montano molto meglio se usate a temperatura ambiente superiore a 16°C, cercate di tirarle fuori dal frigo circa 2 ore prima dell’utilizzo se potete e già che ci siete tirate fuori anche il burro così sarà pronto, altrimenti tagliatelo a pezzi e scaldatelo brevemente al microonde facendo attenzione a non scioglierlo o non potrete usarlo.

Come sempre, vi consiglio di preparare e di pesare tutti gli ingredienti prima di cominciare, in pasticceria è molto molto importante!


Ingredienti per una tortiera tonda da 20 cm di Ø
Cottura in forno a 180°C se statico, 160°C se ventilato, circa 40 minuti

uova                               3 medie
sciroppo di riso o miele           100 g
burro ammorbidito                  50 g
purea di castagne senza zucchero   250 g
farina di nocciole                 50 g
Rum                                1 cucchiaio
sale                               1 pizzico
cioccolato fondente 70%            70 g 50 g


Imburrate ed infarinate uno stampo tondo preferibilmente munito di cerniera; potete seguire i miei suggerimenti qui. In questo caso ho anche aggiunto carta forno sulla base per togliere ancora più facilmente la torta, ma non è necessario.
Accendete il forno a 200°C se statico, 180°C se ventilato.

Cominciate a questo punto a dividere i tuorli dagli albumi e montate questi ultimi a neve ferma con una planetaria munita di frusta oppure con un frullino elettrico, io lo faccio sempre all’inizio così poi posso riutilizzare la ciotola senza lavarla!
Se vi serve la ciotola in cui li avete montati trasferiteli delicatamente in un’altra ciotola e teneteli da parte.
Mescolate insieme i tuorli e lo sciroppo di riso (o il miele) giusto per amalgamarli; potete farlo in planetaria utilizzando lo strumento piatto, oppure a mano.

Incorporate il burro ammorbidito, la purea di castagne, la farina di nocciole, il Rum e il sale, mescolando bene. Aggiungete i 70 g di cioccolato fondente (io ne ho sostituito metà con cioccolato al latte perché volevo finirlo, voi scegliete quello che preferite) a pezzetti e incorporatelo all’impasto.

A questo punto versate un terzo degli albumi nella ciotola e mescolate bene; questo procedimento si chiama “sacrificio dei bianchi” ;-) e serve per ammorbidire l’impasto per amalgamare in maniera più facile l’altra parte dei bianchi. Aggiungete tutti i bianchi rimasti e mescolate delicatamente l’impasto con una spatola o con un cucchiaio di legno, dal basso verso l’alto fin quando non otterrete un impasto omogeneo.

Versate il composto nella tortiera e livellatelo delicatamente con un cucchiaio.
Infornate in forno già caldo e cuocete per circa 40 minuti; controllate la cottura inserendo uno stuzzicadenti nel centro, se risulterà asciutto sfornate la torta, altrimenti prolungate la cottura di 5-10 minuti.

Sfornate e lasciate raffreddare completamente la torta; toglietela dallo stampo e adagiatela su di un piatto.
Se volete a questo punto potete cospargerla con i 50 g di cioccolato fondente fuso a bassa temperatura e brevemente a bagnomaria o nel microonde, mescolatelo molto spesso per evitare che si scaldi eccessivamente. Lasciate solidificare il cioccolato e tagliate la torta aiutandovi con un coltello affilato scaldato con acqua calda e asciugato ad ogni taglio.
Si conserva per 4 giorni coperta da pellicola a temperatura ambiente oppure in frigorifero.

giovedì 15 maggio 2014

Barrette morbide all'avena

Ogni anno, all'avvicinarsi della stagione estiva, mi sorprendo ad alzare le sopracciglia un po' sconcertata guardando le pubblicità di cereali inconsistenti e barrette dietetiche che promettono un ingresso trionfale e tonico in spiaggia.
Allora, io non sono una nutrizionista, anzi: sono una pasticciera che per forza di cose ama profondamente tutto ciò che è prodotto con amore mescolando ingredienti che causano sensi di colpa e cellulite. Forse proprio per questo motivo non sono più disposta ad essere presa in giro quando si entra nell'argomento perdita di centimetri.
Se devo rinunciare ad alimentarmi come voglio per potermi infilare il costume senza scoppiare a piangere a dirotto, allora decido almeno di mangiare sano e soprattutto di usare il buonsenso.
E ancora, se mi ritrovassi a dover ingollare una barretta di cereali finti, ricoperta di cioccolato magro pieno di addensanti e conservanti e soprattutto carica comunque di zucchero sbiancato e altre sostanze sconosciute, rinuncerei a vita alle mie merende. Sceglierei piuttosto un mango allora, o una banana, o un chilo di fragole; incredibile invece che la frutta a volte faccia più paura di una merendina cosparsa di stelline, in cui di vero c'è ben poco.

Ecco allora che ho deciso di ribellarmi alle barrette finte sane e, dopo vari studi qui e là, sono approdata ad una soluzione di rapida e facilissima esecuzione, che vi permetterà di ottenere un prodotto più dolce, più succoso e più soddisfacente, tutto ciò senza utilizzare il saccarosio e i prodotti animali quindi privilegiando la leggerezza.

Per chiarezza devo dirvi che a parità di dimensioni, le mie barrette sono più pesanti e sicuramente più caloriche di quelle industriali, ma se scegliete di mangiarle al risveglio, potranno fornirvi la giusta dose di energia e di zuccheri sani senza che il punto vita ne risenta (in futuro arriveremo a barrette ancora più salutari, ma con calma!).
Anche per i figli sportivi sono ottime; non essendo racchiuse in involucri industriali però, potrebbero dare origine a prese in giro crudeli, in quel caso limitatevi a consumarle tra le mure domestiche, non vorrei essere responsabile di traumi psicologici nell'età dell'adolescenza.
E per coloro che stanno pensando di portarle in ufficio, oggi mangiare sano è in, quindi niente scuse.
Questa dose risolverà il problema di 20 merende, in più si conservano per due settimane se tenute in frigorifero. Unico requisito: dovete amare l'avena. Provatele!

Note sugli ingredienti e sostituzioni
Le barrette in questione non contengono prodotti animali e per questo motivo sono vegane. Se non vi interessasse aderire a questa scelta, potete sostituire lo sciroppo d'agave con una dose inferiore di miele (130/150 grammi).
Inoltre, io ho scelto di realizzarle con l'olio di cocco, un prodotto versatile e aromatico in vendita nei supermercati biologici o di alimentazione naturale; il prezzo di questo olio è elevato, potete sostituirlo tranquillamente con olio di girasole.
Se non voleste utilizzare i semi di lino nonostante contengano sostanze benefiche, potreste sostituirli con pari peso di altri semi o di fiocchi d'avena oltre a quelli già presenti nella ricetta. Io ho utilizzato quelli piccoli e sottili per ottenere delle barrette abbastanza morbide, ma qualsiasi fiocco d'avena andrà bene.
Per quanto riguarda le aggiunte come vaniglia e spezie, avete libera scelta: potete aumentarle, sostituirle, ometterle, come volete!
Se siete a dieta, scegliete come ripieno delle composte di frutta o marmellate senza zucchero; io ho scelto una composta casalinga di fragole e rabarbaro, j'adore... in caso contrario, potreste pure farcirle con creme spalmabili al cioccolato e nocciole per quanto mi riguarda, ma tutto il progetto salutare andrebbe a farsi benedire ;-). A voi la scelta, non sono qui per giudicarvi, quindi...

Ingredienti per 20 barrette circa (stampo 30x20)

farina bianca “00” o “0”   80 g
farina integrale           50 g
lievito per dolci          1 cucchiaino
semi vaniglia              1 cucchiaino
cannella                   1 cucchiaino
cardamomo                  mezzo cucchiaino
sale                       mezzo cucchiaino

fiocchi d'avena            260 g
semi di lino macinati      40 g

succo d'agave              170 g
olio di cocco              130 ml

composta di frutta senza zucchero

Preriscaldare il forno a 180°.
Mescolare con una frusta la farina bianca, la farina integrale, il lievito setacciato, i semi di vaniglia, le spezie e il sale.
Aggiungere i fiocchi d'avena e i semi di lino e mescolare bene con un cucchiaio.

Versarvi il succo d'agave e l'olio di cocco (se dovesse essere solido, potete scaldarlo leggermente nel microonde) continuando a mescolare.

Dividere l'impasto a metà e distribuirlo in uno stampo, meglio se foderato di carta forno (io ne ho utilizzato uno professionale appoggiato su Silpat, ma potete versarlo tranquillamente in un qualsiasi stampo, anche in ceramica).
Compattare e livellare bene aiutandosi con un cucchiaio o direttamente con le mani; distribuirvi sopra la composta di frutta in modo omogeneo.

Ricoprire tutta la superficie con l'altra metà di composto e schiacciare delicatamente con un cucchiaio o con le mani.

Infornare per 20 minuti circa, l'impasto deve dorarsi leggermente.
Far raffreddare e tagliare delle dimensioni desiderate.