Per tanti anni ho vissuto con la fissa delle diete; non voglio dire per forza che le seguissi (sono una foodie accanita, se dovessi dosare l'olio in cucchiaini mi ritrovereste in un ospedale prichiatrico), ma le conoscevo tutte. Ho passato anche io fasi di interessamento morboso alle intolleranze alimentari; mi piaceva parlare del cibo, di come un alimento influisca negativamente sui nostri circuiti, di come il latte vaccino sia in realtà da evitare, di quanto la farina bianca e lo zucchero raffinato danneggino alla lunga il nostro organismo ecc. ecc. Tenevo comizi sugli alimenti alternativi, rispondevo a domande sull'ultimo libro di alimentazione senza questo o quello, passavo ore ad analizzare i miei ultimi pasti cercando di risalire a cosa mi avesse dato fastidio, forse la buccia di limone sul pesce lesso?!
Non dico che ora sia una persona diversa, ma devo dire che sono arrivata alla conclusione di avere disturbi e fisime alimentari direttamente proporzionali al grado di stress e infelicità della vita.
Tutto quello che credevo mi facesse male, in un periodo sereno ha smesso di darmi fastidio.
Perché non ci faccio più troppa attenzione, non passo più ore a pianificare i miei pasti, nonostante io lavori in cucina dopotutto; per la mia esperienza personale posso dire che il cibo è una questione di equilibrio, né troppo né troppo poco, tutte le privazioni totali sono per me dannose, se un giorno ci strafoghiamo dovremmo avere la capacità di resettare il giorno dopo, se abbiamo voglia di una lasagna ben venga, dovremmo solo accontentarci di una porzione piuttosto che di una teglia intera.
Il cibo è la mia vita, ma adesso riesco a privilegiare la qualità piuttosto che la quantità.
Le privazioni non fanno per me, come in tutte gli altri aspetti della vita per riuscire a restare magra devo per forza scendere a COMPROMESSI (odiavo questa parola, ma ora sono più saggia).
Detto questo, che sia per momento depressivo o per vera necessità, capitano periodi in cui l'astinenza da alcuni ingredienti è obbligatoria.
Anche in questo caso io metterei al bando la sofferenza, dopotutto la vita è una e credetemi, con questa torta il glutine non lo rimpiangerete di certo...
La base è facile e versatile, morbida, ricca, gustosa. Io l'ho declinata questa volta in una versione autunnale con arance e castagne lessate, ma voi potete fare quello che volete!
E' solo un po' costosa come torta, perché per sopperire alla mancanza di farina la quantità di mandorle è imbarazzante, ma potete sostituirle con qualsiasi frutta secca macinata.
Attenzione alla ricotta e a tutto il resto, scegliete sempre ingredienti di qualità, al bando la ricotta finta.
Con le dosi che vi lascio ho realizzato due torte da 20 cm di diametro, più facile da vendere nella mia pasticceria, se la volete più altina utilizzate uno stampo unico da 26 cm di diametro.
Va realizzata il giorno prima in quanto deve riposare 12 ore.
Ingredienti per due torte da 20 cm Ø oppure una singola da 26 cm Ø.
albumi 4
zucchero 60 g
burro a temperatura ambiente 240 g
zucchero 160 g
semi una vaniglia
buccia grattugiata di un limone
tuorli 4
farina di mandorle 240 g
ricotta 300 g
Montate il burro morbido e lo zucchero con i semi di una vanigia e la buccia grattugiata di un limone (io in questo caso ho usato l'arancia).
Una volta ottenuta una crema, versatevi a filo i tuorli, continuando a sbattere a media velocità.
Aggiungete la farina di mandorle e mescolate a bassa velocità.
Per ultimo, aggiungete la ricotta, se fosse troppo dura setacciatela prima oppure mescolatela con un cucchiaio di legno.
A questo punto io ho aggiunto 150 g di castagne lessate, mescolando piano. Potete variare gli ingredienti a vostro piacimento.
Infine aggiungete un terzo dei bianchi montati e mescolate con un cucchiaio.
La parte restante andrà invece aggiunta delicatamente, in due volte, mescolando dal basso verso l'alto per non smontarli.
Versate delicatamente negli stampi scelti e infornate a 160° per circa 45 minuti.
Lasciate riposare per 12 ore prima di degustare.
Io ho accompagnato con mascarpone, miele e scorze di arancia.